Tipo di intervento
Per la maggior parte delle persone il gioco d’azzardo rappresenta semplicemente uno degli svaghi e resta un’attività sociale sana. Per una minoranza invece diventa un problema serio. È necessario distinguere il gioco d’azzardo patologico dal gioco d’azzardo come passatempo che stimola lo sviluppo dell’intelligenza, della creatività e fa vivere l’emozione del rischio.
Anche se non siamo amanti delle distinzioni categoriali, può essere utile alla comprensione della complessità del fenomeno andare a guardare la classificazione che propone Francisco Alonso-Fernandes:
1. Giocatore sociale: mosso da “spirito ricreativo”, mantiene un controllo sul gioco che non va mai ad interferire sullo svolgimento normale della sua vita;
2. Giocatore problematico: utilizza qualsiasi mezzo per riuscire a vincere, non accetta l’idea di perdere ed a volte può anche reagire in modo molto ostile e violento nel momento i cui la sua paura diventa realtà;
3. Giocatore patologico leggero: il gioco è sintomo di una patologia ulteriore e prevalente sottostante, come ad esempio uno stato depressivo;
4. Giocatore dipendente: il giocatore ha sviluppato una vera e propria dipendenza, sperimenta la mancanza di controllo perdendo la capacità di gestire tempo e denaro, possono coesistere altri tipi di patologie ma in questo caso la dipendenza dal gioco è quella prevalente.
Il nostro lavoro come Polo territoriale offre un intervento ad ognuna della tipologia in modo diverso a seconda della gravità del problema e al grado della compromissione psichica della persona, oltre ad un intervento diretto sul territorio.
Anche se non siamo amanti delle distinzioni categoriali, può essere utile alla comprensione della complessità del fenomeno andare a guardare la classificazione che propone Francisco Alonso-Fernandes:
1. Giocatore sociale: mosso da “spirito ricreativo”, mantiene un controllo sul gioco che non va mai ad interferire sullo svolgimento normale della sua vita;
2. Giocatore problematico: utilizza qualsiasi mezzo per riuscire a vincere, non accetta l’idea di perdere ed a volte può anche reagire in modo molto ostile e violento nel momento i cui la sua paura diventa realtà;
3. Giocatore patologico leggero: il gioco è sintomo di una patologia ulteriore e prevalente sottostante, come ad esempio uno stato depressivo;
4. Giocatore dipendente: il giocatore ha sviluppato una vera e propria dipendenza, sperimenta la mancanza di controllo perdendo la capacità di gestire tempo e denaro, possono coesistere altri tipi di patologie ma in questo caso la dipendenza dal gioco è quella prevalente.
Il nostro lavoro come Polo territoriale offre un intervento ad ognuna della tipologia in modo diverso a seconda della gravità del problema e al grado della compromissione psichica della persona, oltre ad un intervento diretto sul territorio.
GRUPPIIl gruppo è aperto, eterogeneo ed integrato. L'obiettivo è migliorare le capacità personali, relazionali e di consapevolezza emotiva in modo da offrire strumenti adeguati per il raggiungimento di traguardi personalizzati (ad es. smettere di giocare, giocare in modo regolato) costruiti nel contesto gruppale. Approfondisci -->
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TUTORAGGIOEconomico: controllo, indirizzo e sostegno all'utente nel ripianare le specifiche difficoltà di carattere economico, la gestione quotidiana del denaro e il risanamento del debito che il DGA, quasi sempre, genera nel bilancio del giocatore e della sua famiglia.
Lavorativo: stimolare la ricerca di un lavoro atto a quelle che sono le sue abilità e competenze, facendo emergere skills, bilancio di competenze e redazione dei CV. |
ANTIUSURACollaborazione con il Centro Anti-usura Fondazione S. Giuseppe Moscati (link qui) per la prevenzione all'usura.
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